Una grande appassionata di poesia, da ragazza ha vinto anche alcuni concorsi, quindi per molto tempo la sua scrittura è stata poetica.
di GIAMPAOLO ZORZO
Federica Rosellini, è una attrice nata a Treviso nel 1989 anche se da molti anni, per lavoro, vive a Roma. Nata e cresciuta in una famiglia trevigiana di musicisti, dopo aver studiato violino, Federica Rosellini entra nell’Orchestra La Réjouissance. Ma è la recitazione che l’attira, spingendola a trasferirsi a Milano, per frequentare la Scuola del Piccolo Teatro, diretta dal Luca Ronconi che, in brevissimo tempo, porterà a essere riconosciuta come un prodigio del teatro italiano.
Rosellini inizia a studiare canto e violino entrando all’età di tredici anni nell’Orchestra Giovanile La Réjouissance di Castelfranco Veneto diretta da Elisabetta Maschio, ricoprendo il ruolo di secondo violino e cantante solista; nello stesso periodo prende lezioni di canto corale, moderno e jazz vocale.
Performer, regista e drammaturga, si specializza collateralmente come danzatrice e illustratrice. Nell’autunno 2023 un suo ritratto è stato esposto al Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma all’interno della mostra “Straordinarie. Protagoniste del presente”, a cura di Renata Ferri, insieme a quello di un centinaio di altre artiste, letterate, intellettuali che si sono particolarmente distinte per la loro forte identità, la loro ricerca e il loro percorso lavorativo. E’ riconosciuta come un prodigio del teatro italiano.
Un po’ schiva, e rigorosa, sguardo penetrante e riflessivo, pensosa nell’esposizione di un ragionamento, attenta nel dare peso ai gesti e alla scelta delle parole. Si percepisce la sua architettura culturale fatta di memoria, segni, emozioni per la quale sembra essersi però fatto spazio un quotidiano lavoro di decostruzione, di montaggio e rimontaggio di principi che nella loro fissità definitoria sono stati mescolati, interrogati, abbandonati.
Federica e il teatro
Debutta a soli diciannove anni, diretta proprio da Ronconi in “I beati anni del castigo”, di Fleur Jaeggy.
Come attrice/performer ha lavorato, scivolando fra ruoli maschili e femminili, con molti registe/i fra cui Antonio Latella (“Hamlet” di W. Shakespeare in cui ha interpretato Amleto; “Santa Estasi. Atridi, otto ritratti di famiglia” di F. Bellini, L. Dalisi, A. Latella – entrambi Premio Ubu miglior spettacolo), Andrea De Rosa (“Baccanti” di Euripide in cui ha interpretato Dioniso; “La solitudine dei campi di cotone” di B. Koltès; “Solaris” di D. Greig), Gerard Watkins, collettivo Lacasadargilla (“Anatomia di un suicidio” di A.Birch – premio Ubu miglior spettacolo 2023). È stata vincitrice di alcuni dei più importanti riconoscimenti del teatro italiano: Premio Hystrio alla vocazione 2011, Premio Hystrio Mariangela Melato 2018 e Premio Virginia Reiter come miglior attrice under 35 2018. Ha ottenuto per due volte il premio UBU come miglior attrice/performer under 35. Dalla stagione 2021/2022, per la successiva triennalità, è Artista Associata del Piccolo Teatro di Milano in qualità di regista e drammaturga ma ha lavorato, come autrice, per molte altre istituzioni fra cui Biennale Teatro, Ert- Emilia Romagna Teatro, Aldes, Festival dei 2 Mondi di Spoleto.
Federica e il cinema
Debutta al cinema come protagonista nel film Dove cadono le ombre (2017), diretta da Valentina Pedicini, per cui alla Mostra del Cinema di Venezia 74 ottiene il premio Nuova Imaie Talent attrice rivelazione del Festival. Lo stesso anno, partecipa anche al gotico e purtroppo sottovalutato Agadah di Alberto Rondalli con Caterina Murino, titolo al quale si aggiungono Il legame con Riccardo Scamarcio e Mia Maestro, Lovely Boy con Andrea Carpenzano e incentrato sul mondo della musica trap, Il Boemo di Petr Václav e, infine, è diretta da Daniele Luchetti in Confidenza con Elio Germano, Isabella Ferrari, Vittoria Puccini e Pilar Fogliati. Sarà la protagonista femminile del nuovo film di Gianni Amelio Campo di Battaglia, insieme ad Alessandro Borghi e Gabriel Montesi.
Federica e il piccolo schermo
Nel 2015, comincia a lavorare anche nel piccolo schermo. Inizia con 1992, poi seguito da telefilm di genere crime come “I misteri di Laura”, “Non uccidere” e “Petra” che ha riscontrato un grande successo”.
Federica e la scrittura
Federica Rosellini è anche autrice del libro “Carne blu. Studio su «Un Orlando»”, edito da Giulio Perrone Editore.