A.D. DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI MONASTIER,
DA CALCIATORE A IMPRENDITORE DI SUCCESSO
A SERVIZIO DELLA SALUTE
“Abbiamo 170 posti letto autorizzati, dei quali 129 accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale e 19 posti letto accreditati per pazienti extra regione.”
di GIAMPAOLO ZORZO
Gabriele Geretto, figura di spicco nel mondo della sanità veneta, conosciuto soprattutto per il successo che da anni riscuote con la Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier, è amministratore delegato della Sogedin S.p.A., che comprende, oltre alla struttura sanitaria diventata di recente Presidio Ospedaliero, anche il Centro Servizi “Villa delle Magnolie”, il Micro Nido “La Casa sull’Albero”, il Park Hotel “Villa Fiorita” di Monastier, l’”Antony Hotel” di Mestre e l’”Antony Palace Hotel” di Marcon.
Ma com’è strutturato il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII”?
A spiegarlo è l’amministratore Delegato Gabriele Geretto che ci riceve nel suo studio assieme al figlio Matteo Geretto, brillante quarantenne destinato a seguire le orme del papà.
“Abbiamo 170 posti letto autorizzati, dei quali 129 accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale e 19 posti letto accreditati per pazienti extra regione. Su disposizione regionale nel 2019 siamo diventati Presidio Ospedaliero e siamo inseriti nel piano sanitario regionale – spiegano Gabriele e Matteo Geretto-. I chirurghi, che fanno parte di un team composto da oltre 600 tra dipendenti, medici e collaboratori, si avvalgono di 6 sale operatorie, 2 di recente realizzazione ad alto livello tecnologico. E’ presente anche la terapia intensiva. Le sale operatorie sono dotate di flussi laminari per il ricambio d’aria, con monitor con comando touchless e apparecchiature radiologiche in sala. Il tutto per preservare il paziente da patogeni esterni”.
Gabriele, quando si registra il suo ingresso?
“Diciamo che in azienda sono entrato nel 1972 ma solo dopo la morte di mio suocero la gestione passa a me e ai figli e assieme abbiamo cambiato l’organico medico cercando di portare giovani professionisti, che fossero anche bravi e ambiziosi, assieme a medici più “maturi” dalla grande esperienza. E così, abbastanza velocemente siamo riusciti ad arrivare a delle vere eccellenze che ci hanno permesso di raggiungere quel successo che oggi festeggiamo”.
Disponete anche di un centro di Senologia all’avanguardia. Ce ne parlate?
“La diagnostica e cura del tumore alla mammella è un’altra nostra eccellenza. La Breast Unit del Centro di Senologia, diretta dal dottor Pasquale Piazzolla, è in grado di offrire alla donna un percorso completo dalla diagnostica, alla parte chirurgica fino al post intervento con la riabilitazione. Tre gli strumenti a disposizione: il primo sono le radiazioni ionizzanti con il mammografo 3D con Tomosintesi, il secondo è l’ecografo di ultima generazione, con sonde ad elevatissima frequenza da 18 a 24 megahertz; il terzo è la risonanza magnetica con mezzo di contrasto che ci consente di chiarire meglio l’estensione, la precisione e la sede dell’eventuale patologia”.
Ci parlate del reparto di Urologia?
“In ambito urologico, e soprattutto per la prevenzione del tumore alla prostata, disponiamo della tecnologia FUSION con agobiopsia guidata prostatica e un reparto di chirurgia urologica, diretto dal dottor Carmelo Morana che collabora anche con l’unità robotica urologica dell’University of Illinois di Chicago. In questo ambito, l’utilizzo del Robot “Da Vinci” di cui è dotata la struttura, diventa essenziale per ridurre al minimo le complicanze post operatorie”.
Una delle vostre eccellenze sono gli interventi all’anca, al ginocchio e alla spalla.
“Certo, non siamo noi a dirlo ma i pazienti e anche i numeri. Secondo i dati del PNE, il Programma Nazionale Esiti 2023 dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (AGENAS), il reparto diretto dal dottor Carlo Callea, con 924 interventi è al 1° posto in Veneto e al 6° posto in Italia per il numero di interventi di chirurgia protesica all’anca effettuati nel 2022.”
Anche per la chirurgia della spalla il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” è considerato un’eccellenza in questo campo. Con noi – proseguono Gabriele e Matteo Geretto- dal 2018, abbiamo il Professor Enrico Gervasi, che ha ideato e utilizza una tecnica endoscopica di trasposizione tendinea basata sull’utilizzo del gran dorsale per vicariare l’insufficienza di specifici tendini della cuffia dei rotatori della spalla. Particolare attenzione è posta, da sempre, a tutto ciò che riguarda lo sport. Il servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa, diretto dal dottor Alessandro Munari, ha come principale obiettivo il recupero motorio, funzionale e psicologico dei pazienti anche grazie all’innovativo “Robot Hunova” che contribuisce ad accelerare i tempi di recupero”.
Con queste caratteristiche siete un centro di riferimento anche per gli sportivi…
“Anche in questo caso ha ragione! Seguiamo le più importanti società sportive e squadre del Veneto, e ci impegniamo a fornire il massimo livello di assistenza medica e supporto agli oltre 3500 atleti che ogni anno scelgono la struttura per le visite di idoneità sportiva previste dai regolamenti: Umana Reyer, Nutribullet Treviso Basket, Benetton e Mogliano Rugby, Venezia FC, Treviso FBC, Pallavolo Motta, PDM Polisportiva Disabili di Marca oltre a tante altre realtà agonistiche minori.
Nel reparto di Medicina Sportiva, diretto dal Dottor Totò Giujusa, gli atleti si possono sottoporre sia alle visite medico sportivo sia di 1° livello come il controllo dell’acuità visiva, la spirometria, il controllo del senso cromatico, gli esami di laboratorio, la misurazione del peso, l’altezza, l’elettrocardiogramma sia di base che sotto sforzo e alla visita cardiologica. Ma anche di 2° livello come Elettrocardiografia, Ecocardiografia, TAC coronarica, Risonanza Magnetica e la prova da sforzo con il nuovo Ergospirometro Cardiovit Cs 200.
Stiamo aprendo, e questo lo devo principalmente all’impegno di mio figlio Matteo – precisa Gabriele Geretto – anche un Poliambulatorio a Villorba all’interno dell’Imoco Center e sarà una struttura molto importante per la collettività e più vicina al centro della Marca”.
Ma siete anche un centro di riferimento per le famiglie…
“Certo, a fianco del “Giovanni XXIII” abbiamo il Centro Servizi agli anziani “Villa delle Magnolie”, diretto dal dottor Flavio Ogniben, con 177 residenti e dal 2013, al suo interno c’è anche il Micronido “La Casa sull’Albero”, coordinato dalla dottoressa Michela Geretto, pedagogista con un background nelle scienze dell’educazione e una profonda passione per l’infanzia, e dalla sua collega la dottoressa Susanna Mussato. Si tratta di un progetto unico in Italia: 20 bambini da 1 ai 3 anni convivono all’interno della struttura di assistenza, dimostrando chiaramente quanto l’interazione tra bambini e anziani, in un contesto di condivisione di spazi e attività, possa portare a risultati straordinari, creando benefici per entrambe le generazioni. Il Micronido è aperto a tutte le famiglie del territorio, non solo ai dipendenti delle nostre strutture”.
Ci parlate dello slogan “un dente in un’ora” del Centro Odontoiatrico…
“All’interno il “Giovanni XXIII” ha un rinomato Centro Odontoiatrico diretto dal dottor Angelo Iannacci altamente digitalizzato e all’avanguardia dotato di 9 poltrone con anche ambulatorio chirurgico, ambulatorio per persone disabili e quello per i bambini. Centro che, trovandosi all’interno di una struttura ospedaliera, garantisce sicurezza di intervento in caso di complicanze”.
Come funziona esattamente?
“Prevede dapprima l’impronta digitalizzata con scanner 3D, che sostituisce le tradizionali e fastidiose impronte manuali e mentre il paziente si accomoda in sala d’aspetto avviene la progettazione informatica attraverso un software CAD che poi viene inviato ad una fresatrice 3D che ricava, partendo da un cubetto di ceramica, zirconia o resine composite, il dente. Il tutto, come dice il nome, in circa un’ora”.
Torniamo allo sport, e mi rivolgo in particolare a lei, Gabriele. La sua abilità con il pallone tra i piedi era cosa nota…
“Lo sport per me è vita. Fin da quando ero giovane. Quando ero bambino c’era solo l’oratorio e tutti i calciatori del Sandonatese sono passati dal campetto dei Salesiani, gente che ha giocato in serie A e B,
che ha vinto scudetti e vestito la maglia azzurra: Bedin, Cereser, Salvori, Canella, Ferrari, Maschietto. Sotto il portico imparavi a palleggiare contro il muro e il pallone era di cuoio duro chiuso con un laccio. La nostra era una famiglia semplice, papà era falegname, ma io e i miei fratelli siamo tutti sportivi: Paolo ha fatto l’arbitro di calcio, Giorgio ha giocato a rugby in serie A con il San Donà. Gli spogliatoi erano fatti con assi di legno, le docce erano all’esterno, un tubo e solo acqua fredda.
Nel 1972 con altri tre ragazzi di Musile abbiamo fatto un provino con l’Inter, siamo andati a San Giorgio di Nogaro dove ci attendeva Meazza: che emozione”.
La Casa di Cura l’ha strappata ad una carriera calcistica. E’ vero?
“Non so. So solo che 50 anni fa, quando ero un ragazzo, pensavo e sognavo di diventare un calciatore. Agli inizi degli anni ’70 per la prima volta indossai la maglia del San Donà, la squadra della mia città, e per me è stato come toccare il cielo con un dito. Mi hanno soprannominato lo “scartaerba” per la velocità e la propensione per il dribbling e alla fine sono arrivato a giocare in serie D”.
In questo mare di successi c’è però un angolo triste…
“Si, si chiama Gianpietro Scomparin.
Era il nostro informatico ma per noi era come un fratello minore. Eravamo sempre assieme – ribadisce con evidente commozione Gabriele Geretto- A marzo scorso stavamo andando a Vienna per lavoro e durante il viaggio in aereo abbiamo sempre parlato e riso ma al momento di atterrare ha chinato il capo in avanti. Pensavo stesse riposando. Ho cercato di parlargli ma nulla. -racconta Gabriele Geretto- È stato terribile. È arrivato immediatamente il personale di bordo che ha iniziato subito le manovre di soccorso tentando per più di mezz’ora di rianimarlo con il defibrillatore”.
MATTEO GERETTO
Matteo Geretto, 40 anni, figlio di Gabriele, è in azienda dal 2007 e attualmente ricopre il ruolo di Responsabile Sviluppo e Comunicazione del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier di Treviso.
Insieme a lui, dopo diverse campagne di sensibilizzazione condivise con la Lilt, nasce il progetto di “Cafè Coraggio”, un gruppo di mutuo aiuto per le donne a cui viene diagnosticata una neoplasia al seno. Successivamente, nel 2020, con Michela Bardi, attuale presidente, dà vita a “La Forza in Passerella” una sfilata di moda itinerante di donne oncologiche che dimostrano tutta la loro forza, nonostante la malattia. Nel corso delle 8 edizioni, due a Monastier, due a Treviso, e poi ancora ad Asolo, a Mestre, a Venegazzù e addirittura in Sicilia, hanno sfilato oltre 150 donne.
Parte dei proventi delle iniziative sono stati devoluti alle sezioni Lilt del territorio in cui si sono svolti gli eventi.
Oltre all’importante incarico di Responsabile Sviluppo e Comunicazione del “Giovanni XXIII”, Matteo recentemente è stato riconfermato alla presidenza di “Aiop Giovani Veneto”, associazione Ospedalità
Accreditata del Veneto che conta 23 istituzioni con oltre 3000 posti letto complessivi e oltre 7000 collaboratori tra dipendenti e professionisti sanitari.
Come il padre, anche Matteo ha indossato gli scarpini bullonati per giocare a calcio con S. Bona e Monastier e da alcuni anni è entrato a far parte del Consorzio “Treviso siamo noi” che sostiene il calcio Treviso dove non è difficile vederlo in tribuna al Tenni.
“Mio padre ha giocato a buoni livelli ed era di un altro pianeta rispetto a me -dice con la massima onestà Matteo- ma mi sono diverto ugualmente. I valori dello sport -conclude- sono fondamentali e importati se applicati alla vita e al mondo del lavoro”.
GABRIELE GERETTO
UN CUORE GRANDE ANCHE PER I GIOVANI AMPUTATI DELLA SIERRA LEONE
Around Us è una Onlus fondata nel 2012 per volontà di Sogedin, ed in particolare di Gabriele Geretto e della moglie Emanuela Calvani. Opera in Sierra Leone e ha come punti di riferimento nel paese africano i veneti Padre Maurizio Boa, Padre Mario Zarantonello e Padre Gianni Zanni dell’Ordine dei Giuseppini del Murialdo.
Nel corso degli anni l’associazione, ora presieduta dal dottor Massimo Dal Bianco (ex primario di Urologia all’ospedale Sant’ Antonio di Padova) ha contribuito a dare dignità e vita alla popolazione africana ridotta allo stremo dalla fame, dalle guerre e dall’epidemia di Ebola.
Around Us ha costruito tre scuole primarie, una scuola superiore, una chiesa, un ambulatorio punto nascite, tre pozzi, due magazzini per i prodotti agricoli, due mulini per la lavorazione del riso, e poi, cosa molto nobile, ha dato vita alle missioni mediche.
Le scuole professionali a Lunsar, dirette da Padre Mario, hanno attualmente 1200 studenti. I ragazzi hanno l’opportunità di seguire i corsi di falegnameria, muratura, saldatura, torneria, meccanica, elettricità e idraulica. Alcuni grazie anche all’aiuto di Around Us si sono laureati.
Around Us, inoltre, fa assistenza per la malnutrizione dei bambini, aiuta economicamente delle case famiglia e porta avanti un progetto di sport con fine riabilitativo e di integrazione per ragazzi che, coinvolti nelle guerre per i diamanti, sono amputati di braccia o gambe. Alcuni ragazzi, amputati, si sono laureati di recente a Ca’ Foscari a Venezia.
In tal senso Gabriele, consapevole del potere riabilitativo e aggregativo dello sport, ha fatto costruire un campo da calcio in Sierra Leone, un luogo dove i ragazzi amputati possono ritrovare la gioia di
giocare, di competere e di sentirsi parte di una squadra, restituendo loro dignità e speranza attraverso lo sport che diventa un’occasione di riscatto e di crescita personale.
Il Presidio ha sostenuto anche le donne del “Trifoglio Rosa” della LILT di Mestre che a seguito della mastectomia al seno pagajano per la riabilitazione degli arti superiori e ha contribuito, assieme all’Avis Marche e a tanti altri benefattori, alla costruzione del Poliambulatorio di Arquata del Tronto, cittadina devastata dal terremoto nel 2016.
Da ricordare infinite l’Associazione “Calvani dr. Antonio” costituita per volontà della famiglia Calvani e impegnata nel settore socio sanitario, per il raggiungimento di diverse finalità: approfondire
scientificamente, in un’ottica sociologica e psicologica, le tematiche sociali odierne, con particolare attenzione alla devianza e alle nuove dipendenze giovanili.
Un impegno umanitario e sociale che a Gabriele Geretto è valso riconoscimenti importanti, tra cui l’onorificenza di Cavaliere conferita nel giugno del 2023 dal Presidente della Repubblica e, nel 2018, del prestigioso “Premio Internazionale Giovanni Paolo II”.