UN VECCHIO E IRRISOLTO PROBLEMA
“Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta”
(Ennio Flaiano)
Care lettrici e cari lettori,
l’autunno, la stagione del foliage e delle precipitazioni atmosferiche, delle Fiere di San Luca e dei marroni, ha un’ulteriore, sgradita peculiarità per noi trevigiani. Mi riferisco al traffico veicolare. Sono sufficienti pochi fattori per determinare lunghissimi ingorghi che bloccano la circonvallazione esterna che da oltre vent’anni chiamiamo PUT – e chissà quanti di noi ricordano il perché di questo nome – ed a volte anche la tangenziale e viale della Repubblica, ossia le altre arterie viarie maggiori della città.
Mi replicherete di sicuro che tutto ciò non rappresenta una novità. E avete ragione. Ma l’avanzare dei tempi dovrebbe essere accompagnato da un progresso generale: la circonvallazione esterna venne salutata nell’estate del 2000 come panacea al male delle lunghe code, grazie al principio dello scorrimento continuo intervallato da semafori soltanto pedonali. Invece col passare del tempo il sistema ha mostrato tutti i suoi limiti e, alla prima pioggia torrenziale o al minimo incidente, la circolazione si paralizza. E che dire del contorno? I parcheggi costituiscono ancora oggi una chimera per chi li cerca (soprattutto i pochi stalli gratuiti). Mescolate il fattore traffico con quello dei parcheggi, aggiungete una spruzzata di imprevisto meteorologico di guida e avrete non il cocktail ma l’ingorgo perfetto. Abbastanza per far rimpiangere il passato o per far perdere delle ore a chi non ha tempo da buttare.
Da anni si dibatte sulle necessità di rinnovamento e di efficientamento del centro storico di Treviso. Tra la chiusura di esercizi commerciali storici, la strenua resistenza di altri, lo svuotamento della città al calar del sole, in pochi paiono accorgersi che Treviso meriterebbe prima di tutto un piano urbano più snello, imperniato su pochi ma essenziali assiomi. Più trasporto pubblico, quando invece le linee di autobus effettuano le ultime corse prima delle 21; un park multipiano in centro o alle porte del centro, ma non il progetto critico e discutibile di piazza Vittoria quanto piuttosto il recupero di contenitori vuoti quali l’ex Camuzzi o l’ex Enel; sistemi scambiatori attorno alla città che consentano di alleggerire la pressione dei veicoli nei giorni più critici, da quelli di mercato alle date delle manifestazioni di grande richiamo. E ovviamente un rilancio della questione abitativa per i giovani, così da ripopolare il centro risolvendo al contempo sia la questione dell’abbandono degli immobili e della crisi del commercio al dettaglio, quanto quella della sicurezza e della microcriminalità.
Sono un sognatore? Forse sì, eppure a volte è utile sognare ad occhi aperti per condividere le proprie visioni col pubblico. E scoprire, magari, che molte altre persone hanno gli stessi pensieri, i medesimi desideri. Vi lascio ora alla lettura di un nuovo numero della rivista. All’interno troverete storie d’interesse, personaggi, spunti, idee e le immancabili notizie sportive. Ci rileggeremo tra un mese, quando sarà tempo di bilanci e di propositi per l’anno nuovo. Nel frattempo, un augurio a voi tutte e tutti di un sereno autunno… e non arrabbiatevi troppo quando siete in coda al volante, né cedete nell’occasione alle distrazioni del telefonino!
Il direttore responsabile
Federico Bettuzzi
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