ALLENATORE, MANAGER, POLITICO E AMMINISTRATORE DI SUCCESSO
Da Assessore al Comune di Montebelluna ha ricevuto un proiettile come avvertimento
Nato a Verona nel 1976 Marco Tappari, laureato nel 2000 in scienze dell’Educazione è uno dei manager più apprezzati nella Marca. Definirlo manager è però assolutamente riduttivo perchè questo vulcanico personaggio, è un apprezzato allenatore di calcio soprattutto a livello giovanile ma anche un
politico che i vertici della Lega continuano a coccolare. Sposato con Nicoletta, hanno 5 figli e da molti anni vive a Covolo di Pederobba.
“Che dire -sono le sue parole- non riesco a stare con le mani in mano e sono attento al sociale, allo sport, alla politica, al mio lavoro e ovviamente alla mia nutrita famiglia”.
Tappari, ci parli del suo rapporto con la politica…
“Inizio negli anni ’90 entrando nella squadra dell’onorevole Flavio Trinca, Democrazia Cristiana, divento presidente della Consulta Giovanile di Montebelluna poi la Democrazia Cristiana ha un grosso contraccolpo ed esce dai radar della politica e così, nel 2005 mi iscrivo alla Lega sezione di Montebelluna e nel 2011 divento sostenitore attivo”.
Come è arrivato alla Lega?
“Da sempre sono un fan di don Luigi Sturzo sempre spinto dal concetto di una Italia Federale e di riflesso mi sono avvicinato all’idea del Prof. Miglio un grande ideologo. Da quel momento ho abbracciato la filosofia del partito tanto da arrivare a ricoprire il ruolo di assessore al comune di Montebelluna con delega alle politiche del lavoro, al Commercio, Artigianato, attività produttive, Turismo, Sviluppo del Territorio e Politiche Giovanili, quando il sindaco era Marzio Favero.
A Montebelluna, siamo stati i primi a lavorare sugli Over 50 perché a quell’età riciclarsi nel mondo del lavoro non è facile e nonostante questo siamo stati accusati di tutelare il capitalismo e non i giovani, ma scusate uno perché ha 50 anni può essere considerato capitalista? Boh”.
In quel periodo c’è stato anche un clima di intimidazioni nei suoi confronti…
“In municipio mi è arrivata una busta con un proiettile all’interno e una lettera che mi invitava a cambiare strategia e il tutto firmato da FAI (Federazione Anarchica Informale) che ha costretto la Questura a proteggere me e la mia famiglia. Una gran brutta esperienza”.
E’ stato anche votato … presidente della Repubblica…
“Era il 2022 e dopo il cantante Claudio Baglioni, il presidente dell’assemblea, in diretta televisiva per la nomina della massima figura politica, ha scandito il mio nome anche se ad oggi non so chi mi abbia votato. Diciamo che per 502 voti non sono stato eletto capo dello Stato poi alla fine è stato scelto Sergio Mattarella …”.
Di cosa è orgoglioso?
“Di essere uno degli ultimi appartenenti al gruppo dell’Onorevole Carlo Bernini, uno statista di grandissimo spessore, per me e per molti altri un esempio e un riferimento politico”.
Adesso, qual è il suo incarico politico?
“E’ una cosa legata al sociale di cui vado molto orgoglioso. Dal 2015 sono presidente di “Villa Belvedere”, una casa di riposo di Crocetta del Montello e devo dire che mi fa piacere ricordare l’ampliamento dello stabile aumentando la volumetria in metri quadri. Ad oggi è la più grande opera pubblica mai realizzata a Crocetta del Montello”.
Tappari e lo sport…
“Per me, da sempre lo sport va a braccetto con il divertimento. Ho praticato mezzofondo ed ero anche bravino avendo vinto diverse gare perché il mio insegnate delle medie, il grande Ivo Merlo, lo voleva fortemente. Poi mi sono iscritto al liceo e speravo di cambiare sport ma come insegnante chi mi trovo? Ivo Merlo e quindi… avanti con l’atletica. Poi mi sono dato al calcio (è allenatore UEFA B n.d.r) ma per
colpa delle ginocchia operate ho dovuto appendere le scarpette al chiodo dopo aver giocato con il Milan Guarda, Fulgor Trevignano, Concordia Fonte fino a militare nel campionato di Eccellenza.
Poi è iniziata la parentesi migliore ovvero quella da allenatore di settori giovanili. Per tre volte ho lavorato nel Treviso, prima con Setten, poi con Corvezzo e infine con Visentin.
Poi Bassano, Luparense dove abbiamo vinto la Coppa Veneto categoria Allievi e poi sono stato promosso in prima squadra al fianco di Matteo Centurioni, ma poi con l’arrivo del Covid i campionati sono stati sospesi.
Alcuni anni fa ho presentato al Coni il progetto pedagogista dello sport per l’applicazione focalizzata nel settore giovanile e ancora adesso ne traggono spunto”.
Ma Tappari, in tutto questo riesce ad avere anche un lavoro?
“Mi tocca… . Ho iniziando insegnando al doposcuola all’Istituto Salesiano poi sono partito per il servizio militare, una parentesi che augurerei ad ogni giovane perché si tratta di una esperienza formativa dove parti ragazzo e torni a casa uomo.
Al ritorno ho avuto due esperienze come direttore commerciale per due gruppi cooperativi fino ad arrivare, due anni fa, alla Latteria Soligo come direttore marketing su insistenza del mio predecessore Mario Dalla Riva e del presidente Brugnera che ho conosciuto quando ero nel CDA di Alta Marca”.
Una Latteria storica…
“Latteria Soligo ha ben 140 anni di storia e per me essere qui rappresenta un grande onore”.
Anche la famiglia le porta via molto tempo…
“Si (e ride…) quando hai cinque figli non è che quando torni a casa puoi riposarti. Quando vedo che mi
vengono incontro per salutarmi tutte le stanchezze scompaiono. Per fortuna abbiamo le due nonne, Luisa e Marisa, che ci danno una grossa mano altrimenti sarebbe tutto difficile”.
Ah, stavo dimenticando il sociale, oltre alla casa di riposo c’è dell’altro…
“Sono volontario della Protezione Civile di Crocetta del Montello e con le ultime vicissitudini del maltempo, siamo stati molto impegnati ma a me piace stare con la gente e aiutare chi ne ha bisogno”.
di Giampaolo Zorzo