STEFANO BUSOLIN: ATLETA, ALLENATORE, POLITICO E AMMINISTRATOREQUESTA LEGA? Diversa dalla nostra, non parla al territorio e i risultati si vedono

QUESTA LEGA?

Diversa dalla nostra, non parla al territorio e i risultati si vedono

di Giampaolo Zorzo

Trovare una definizione per Stefano Busolin è davvero difficile.
Ha giocato a Volley, allenato in B1 femminile, è stato un apprezzato politico e un valido manager.
Ma andiamo con ordine. Sessantatrè anni sposato con Cinzia da 41 anni, papà di Simone e nonno di Pietro, la sua gioia di 4 anni.

Stefano ci parli del suo rapporto con lo sport…
“Da ragazzo ho giocato a volley nel Dosson perché abitavo a Frescada e i miei genitori non volevano assolutamente che giocassi a calcio. A 18 anni mentre stavo cullando sogni importanti mi sono

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infortunato così, per rimanere nell’ambiente ho iniziato ad allenare con l’Albatros del presidente Piero Donadi iniziando come vice di Renzo Venturin, in serie B poi nell’83, non ricordo bene il perché, vengo chiamato al posto di Venturin per guidare la squadra al roulette chiamati play out e per sedermi sulla panchina; non sono andato in viaggio di nozze ma è stato un sacrificio ripagato con la salvezza. Nel 1987 mi hanno chiamato a Cessalto per allenare in B2 poi il grande salto alla Sisley nel ruolo di vice di Montali e in quella squadra c’erano i vari Vermiglio, Dante, Cisolla e la stessa squadra giocava anche in B2 a Paese-. Dopo due anni torno a Paese in B1 ma dopo due anni mi dimetto per mancanza di stimoli, di motivazioni. Ed è allora che mi affaccio al mondo politico”.

Ci parli del suo percorso politico.
“Giorgio Carraro mi chiede se mi sarebbe piaciuto entrare in politica nelle file della Lega Nord e senza esitazioni ho accettato. Eravamo agli albori del partito tanto che quando organizzavamo i gazebo la Digos ci filmava e fotografava per identificarci. Poi mi hanno chiesto di mettermi in lista per le provinciali e al primo tentativo sono stato eletto in Consiglio e abbiamo lanciato il “progetto Sicurezza Stradale” perché la nostra provincia era al terzo posto per le famose stragi del sabato sera. Nel mandato successivo sono stato rieletto e il presidente Luca Zaia mi ha assegnato l’assessorato Caccia, Pesca e sport dicendomi: “Sappi che nessuno ti ha sponsorizzato”, immaginate la mia gioia.
Poi conclusi i due mandati esco dalla Provincia e dopo tre anni il segretario provinciale, Toni Da Re, mi chiama per propormi la presidenza dell’Ascotrade che, ovviamente, ho accettato senza esitazioni e dove sono rimasto per dieci anni, fino al 2020”.

Anno della grande delusione…
“Direi proprio di si. Alle elezioni regionali ottengo 4.908 voti che mi permettono di venire eletto ma dopo un mese viene richiesto il calcolo e per una serie di circostanze vengo superato dal primo dei non eletti per una manciata di voti: 15. Capite bene la delusione e amarezza e decido che con la politica è arrivato il momento di dire basta e lasciare spazio ai giovani”.

Lei è sempre stato un fedelissimo di Zaia, i famosi Zaia Boys…
“E lo sono tutt’ora. Da anni ci troviamo con le rispettive famiglie per cenare e stare assieme e nessuna delusione politica potrà scalfire questa amicizia.
Oltre al sottoscritto c’è Pettenà, Piovesan, Speranzon, Fanton mentre Gazzabin e Napetti purtroppo sono morti”.

 

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Ma ha sempre fatto politica?
“Assolutamente no. Dal 1982 al 2009 sono stato un dipendente delle Poste anche se dal 1998 mi ero messo in aspettativa”.

Le manca la politica?
“Mi manca il piacere e il gusto del “fare” per il bene della collettività. Ho avuto la fortuna di ricevere molto dalla politica sia sottoforma dei rapporti umani e delle soddisfazioni professionali. Adesso spazio al “nuovo che avanza” anche se fanno poco gioco di squadra”.

Come definisce la Lega oggi?
“A livello nazionale diversa, noi siamo nati per e nel territorio come movimento che non era di destra e neanche di sinistra. Oggi è un’altra Lega che noi storici fatichiamo a capire. Bella o brutta non sta a me dirlo ma credo che gli ultimi risultati elettorali si commentano da soli. Siamo passati in poco tempo dal 39% all’8% e quindi si dovrebbe riflettere di questo calo di consensi. A livello locale invece credo che il partito stia andando bene perché si è lavorato sul territorio parlando alla gente”.

Cosa fa oggi?
“Il consulente commerciale per la Dyname, Società di gestione energetica di San Vendemiano”.

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