NUTRIBULLET, che succede?

Esordio vincente in campionato, poi quattro sconfitte consecutive

di UBALDO SAINI

C’è una frase ricorrente, presa dal mondo dei mercati finanziari, che una volta all’anno ci piace riproporre. Anche se siamo solo ad ottobre, pensiamo che questo sia già il momento giusto. “I rendimenti passati non sono garanzia di quelli futuri” – suona più o meno così il motto degli aspiranti lupi di Wall Street.
Cosa c’entra questo col basket? E’ presto detto. Se uno o più giocatori hanno un determinato rendimento in una stagione, non è assolutamente garantito che questo rendimento venga replicato in quella successiva. E questo vale in entrambe le accezioni, sia positiva che negativa: una singola stagione negativa non significa necessariamente che un giocatore sia un “brocco”. Allo stesso modo, una stagione positiva potrebbe essere arrivata grazie ad una concomitanza favorevole di fattori. Prendiamo ad esempio Treviso Basket, che ha confermato ben sei giocatori rispetto alla passata stagione, tutti meritevoli di vestire la casacca della Nutribullet anche nell’annata 2024/2025. Bowman, Harrison, Mezzanotte, Olisevicius, Paulicap, Torresani.
Ma qualcosa, almeno in avvio di stagione, non sta funzionando. Sì, ma cosa? Forse un solo fattore? O sono di più le cause di un ruolino di marcia che ha visto una sola vittoria seguita da quattro sconfitte consecutive? Alcune statistiche rendono al meglio l’idea. Treviso è penultima per punti realizzati, ultima per valutazione, penultima per rimbalzi totali catturati (penultima nei difensivi, ultima negli offensivi), ultima negli assist, penultima nelle palle perse, terzultima nelle stoppate (sia date che subite) e terzultima nelle percentuali da due punti.
Un lettore attento avrà certamente notato che qualcosa non va, specialmente sotto canestro. Sono ancora fresche nella memoria le scoppole ricevute a Reggio Emilia (50-29 il conto delle carambole catturate) e in casa contro Trento (44-21, all’intervallo era 26-5). Sommiamo la percentuale da due punti molto bassa (46,2%) e il gioco è presto fatto. Manca il gioco sotto canestro, e i due interpreti principali, Alston e Paulicap, finora hanno reso al di sotto delle aspettative. Pochi palloni buoni da giocare, ma anche tanta fatica nell’andare con efficacia a rimbalzo. E il discorso vale per entrambi, visto che Alston in Grecia ne arpionava oltre 7 a partita, mentre il “Polipo” aveva impressionato per dinamismo e vitalità, almeno nella passata stagione. Volendo allargare il discorso, manca pure un valido “manico”, una guida sicura che illumini la notte come un faro nella tempesta. La scommessa dell’estate è stata quella di puntare su Mascolo al timone della cabina di regia, col giovane Torresani a dargli il cambio e Bowman in grado di supportare al bisogno. Ma, perché ovviamente c’è un “ma”, per ora la scommessa non sta pagando i dividendi sperati. La manovra è spesso lenta e farraginosa, i rifornimenti ai lunghi scarseggiano, e la tendenza è quella di intestardirsi in lunghi e infruttuosi palleggi, come accade soprattutto a Bowman – che, meglio ricordarlo, è una guardia più che un play. Certo, non va tutto male, altrimenti come avrebbe fatto TVB a vincere il derby contro Venezia? Treviso è la squadra che concede meno assist agli avversari e che forza il maggior numero di palle perse in tutto il campionato. E allora da qui si può e si deve ripartire per cercare una solidità che al momento manca, e che bisognerà recuperare alla svelta per evitare un’altra stagione di stenti.

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