Bottega storica, la “Casa del Baccalà” di piazza San Vito si è rinnovata.

di FEDERICO BETTUZZI

C’erano una volta i negozi di prossimità, le botteghe di quartiere, i commercianti storici. C’erano le insegne colorate, alcune oggi resistono come attrazione visiva: pensiamo alle mattonelle degli scomparsi forni a vapore in piazza Santa Maria dei Battuti o poco distante, in via Martiri della Libertà, al cartello in ferro battuto della Drogheria Foresti o al fregio della Farmacia Patelli, entrambe traslocate altrove.
C’era… anzi, c’è ancora la “Casa del Baccalà” in piazza San Vito.
Che era, è e rimane un negozio unico all’interno delle Mura. Aperto all’alba della Grande Guerra quando lo spiazzo antistante ancora si chiamava piazza delle Prigioni ed era privo di quel palazzo mattoni a vista che ne domina il lato settentrionale, ha conosciuto tante gestioni sempre nel segno di una continuità: quella legata allo stoccafisso delle isole Lofoten. Fino al 1978 a gestire il negozio c’era Fermi (poi trasferito in zona Pescheria) e da questa famiglia è partita la passione per questo stoccafisso. Da Fermi posavano in bella vista, nelle vetrine, i sacchi di Juta con dentro fave, lenticchie, fagioli e con la paletta per raccoglierli. Dal 1978 a fine 2022 è stato il piccolo regno dei fratelli Stringari, Livio e Amedeo, che con le rispettive famiglie hanno mantenuto in piedi un business sempre più difficile.
La concorrenza della grande distribuzione, lo svuotamento abitativo del centro storico, i gusti differenti delle nuove generazioni hanno fatto sparire molti altri negozi, non solo di alimentari. La Casa del Baccalà ha resistito. Ma due anni fa sembrava che anche in piazza San Vito si dovesse innalzare bandiera bianca: raggiunta l’età pensionabile, gli Stringari avevano deciso di chiudere e godersi il meritato riposo. Inizialmente nessuno pareva interessato a rilevare quell’attività tipica e centrale, invece il segnale di controtendenza è arrivato da tre giovani. Alberto Stringari (nipote dei precedenti proprietari), Annalisa Stringari e Matteo Tosatto hanno accettato di buon grado la sfida non solo di proseguire nel solco della tradizione ma anche di innovare. Dopo un breve affiancamento, hanno ridato slancio all’attività di pizzicagnolo e di casòin della piazza, mantenendo i grandi classici e inserendo delle importanti novità.
A fianco alle consuete preparazioni a base di baccalà (mantecato, umido, vicentina, condito, in insalata) ed al pregiato stoccafisso Ragno su ordinazione, nella bottega si possono trovare moltissime golosità, dai formaggi ai sottoli passando per innovative proposte gastronomiche a base di verdure e di pesce. “Con l’arrivo dell’inverno inizia la nostra stagione lavorativa più intensa – affermano i tre gestori attuali – Tra poco arriveranno i prodotti stagionali: i crauti, il cren, le aringhe affumicate sia sott’olio che da cucinare, le varie mostarde, la brovada, le stracaganasse, l’anguilla marinata e ovviamente sua maestà la salsa per i bigoli. Ogni cosa a suo tempo: per le festività ci saranno delle proposte di gastronomia in aggiunta al classico baccalà in tutte le sue declinazioni. Abbiamo pensato al pasticcio con porcini e morlacco, alle crespelle con radicchio di Treviso e formaggio di malga, al radicchio in saor, al pasticcio di baccalà. E poi il bollito di mare, il bigolo al nero gratinato, le seppie in umido e molte altre golosità. Senza dimenticare che, come già sperimentato l’anno scorso, per le festività allestiremo le ceste con nostre proposte o su precise indicazioni dei clienti”. Insomma, non resta altro da fare che lasciarsi tentare dalla gola e assaggiare una per una le varie prelibatezze di una bottega ultracentenaria.

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