Alla Scuola d’infanzia di Cavriè la didattica è un passo avanti

di R.E.

Quando un progetto didattico fa centro non è solo un successo per il sistema scuola ma anche per le famiglie e la società.

Quello che hanno ottenuto i bambini della scuola di Infanzia “Baronessa Cattanei” di Cavriè, un piccolo paesino del comune di San Biagio, ha davvero dell’incredibile e vale la pena essere raccontato.
Per un giorno i bambini, dai 3 ai 6 anni, di questa scuola si sono trasformati in piccole guide artistiche -culturali in occasione del centenario della chiesa parrocchiale di questa piccola frazione che si trova proprio a fianco della scuola. Assieme alle loro maestre, questi bambini, si sono prestati a diventare guide e hanno accompagnato i visitatori della chiesa spiegando loro il fascino e la storia
I ragazzini si sono divisi in piccoli gruppi e muniti di cartellino al collo dove era scritto in bella evidenza “Sono qui per raccontarti…” hanno illustrato alcune caratteristiche della chiesa che li ha maggiormente colpiti.
I visitatori molto interessati hanno rivolto diverse domande a queste piccole guide ricevendo sempre le migliori risposte.

Questa è una scuola non convenzionale, qual è la caratteristica?
“La pedagogia a cui si ispira questa scuola è quella, tra le altre, di Montessori e Reggio Children con l’obiettivo di stimolare i bambini alla riflessione e all’autostima, libera, senza pregiudizi e imposizioni”.

Ma come si fa a dare delle regole senza imposizioni?
“Non parliamo di regole imposte -dicono i docenti- perché non è funzionale per i bambini così piccoli. Le regole vengono create assieme e condivise e in questa maniera si ottiene il massimo”

Saranno felici i genitori?
“Assolutamente si. Addirittura prima di iniziare questo percorso condiviso, abbiamo avvisato che in diverse occasioni i bambini sarebbero potuti tornare a casa sporchi. Questo dovrà essere visto come un processo di crescita”.

Sporchi perché?
“Quando piove e quindi c’è fango, in molte altre scuole non si esce e si rimane in classe. Da noi invece si va tutti fuori a conoscere la pioggia. Da soli, in maniera autonoma si tolgono le scarpe e si mettono i loro stivaletti. A volte i contadini ci invitano per osservare dove e come nascono gli ortaggi, ci vanno anche se piove e aiutano i contadini alla raccolta“.

Raffreddori?
“Credo che la nostra scuola sia tra le più “sane” e le assenze per raffreddore o influenza sono davvero poche”.

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