Contro Milano però la sfida si è risolta solo al tie-break grazie a Łukasik e Haak
di FEDERICO BETTUZZI
Partiamo dalla fine, dalla pipe di Bella Haak che chiude al tie-break il nuovo capitolo della sfida tra Conegliano e Milano a favore delle gialloblu. Fa festa davanti ai 10mila spettatori del PalaEur, l’Imoco Volley. Ma lo fa con addosso ancora i brividi provati in oltre due ore. Contro un’avversaria priva della grande ex Egonu e con Pietrini in panchina soltanto per fare numero, la squadra della Marca ha faticato più del previsto, sorpresa dalle scelte tattiche delle lombarde.
Ci è voluto più di un set (il primo, perso 20-25, e l’inizio del secondo in cui il Vero Volley era avanti 12-8) per capire come Khalia Lanier fosse costantemente in ritardo a muro facendosi sforacchiare da Cazaute. L’ingresso di uno dei volti nuovi della stagione gialloblu, ossia la polacca Martyna Łukasik, ha svoltato la seconda frazione: silenziosa ma solidissima, la schiacciatrice di Danzica ha dato un giro di vite alla difesa coneglianese colpendo con puntualità oltre rete, eludendo spesso e volentieri sia il muro che le seconde ricezioni.
Non è ovviamente bastato l’ingresso di Łukasik per ribaltare completamente le sorti di un match di assoluto spessore. Milano si è dimostrata gagliarda ben oltre i propri limiti, riportandosi in vantaggio 2-1 nel computo set e guidando anche nella quarta frazione, quella più delicata. Qui Łukasik e Sarah Fahr hanno rimesso in carreggiata il discorso per poi far scatenare tutta la potenza di Haak che ha chiuso per il 2 pari e rimandando tutto al decisivo tie-break. Dove la stanchezza, gli errori, persino i crampi (Orro, stoica però a restare sul taraflex) hanno condizionato le giocate. Sino al crescendo gialloblu, sempre col solito trio in azione, il triangolo tra Polonia, Italia e Svezia.
L’ultimo punto, quello di Bella Haak, ha fatto giustamente esplodere la panchina delle Pantere che ha vissuto con tensione una finale di Supercoppa mai così difficile e tirata.
Eppure proprio questo risultato, in un certo senso preconizzato da alcune protagoniste che alla vigilia ammonivano riguardo ai facili entusiasmi, dovrebbe far capire che il dominio gialloblu delle ultime stagioni è a rischio.
Conegliano vince tutto ormai da sei anni, non lasciando briciole in Italia e fallendo di rado le occasioni in Europa. L’ultimo rinnovamento richiederà tempo per un completo assorbimento. La star Gabi, funambolica nei suoi voli e nelle ricezioni plastiche, necessita di copertura in alcune parti del gioco per non esporla ai martelli delle avversarie che cercheranno di affaticarla.
All’appello manca ancora Zhu Thing che dovrà integrarsi in un sistema per lei nuovo, quello di Santarelli. Se Łukasik è già una piccola certezza, qualcosa di buono si è visto anche da Cristina Chirichella: l’ex capitana azzurra è concreta e completa ottimamente con Fahr un reparto di centrali fisico e verticale, ma deve anche lei trovare determinati automatismi in una squadra che ha solo iniziato a conoscere.
Il tempo lavora a favore di Conegliano che, scampato lo spavento in Supercoppa, si tuffa subito in campionato. Ma la numerosa concorrenza ha visto che le Pantere possono essere messe in crisi e farà di tutto per interrompere il dominio gialloblu.