di GIAMPAOLO ZORZO
Il movimento gravel è nato negli anni 2010 negli Stati Uniti, dove le strade secondarie non sono tutte asfaltate ed è una via di mezzo tra la bici da strada e la mountain bike. Queste belle piste di ghiaia permettono quindi ai ciclisti di fuggire dalle strade principali a volte pericolose, di approfittare dei grandi spazi aperti e di scoprire nuovi orizzonti.
Come si usa la gravel bike? a cosa serve?
“Oggi -dice Massimo Panighel presidente dell’associazione Marca Bianca e organizzatore eventi- esistono più definizioni di Gravel dei praticanti, ma la maggior parte di loro concordano sul fatto che il Gravel è una pratica più libera, che esce dai club e dalle federazioni e vuole essere meno codificata. La versatilità di questo tipo di biciclette permette sia di percorrere belle stradine di campagna, sia di cimentarsi su una pista di ghiaia, una sterrata o un sentiero. Quindi è uno sport molto più divertente e vario, e permette di prendere piacere indipendentemente dal suo livello.
Siamo nel DNA della bici da strada, quindi c’è una nozione di velocità che è importante, al pari della leggerezza. Ma il Gravel può essere utilizzato su molti più terreni, su ciottoli, nel fango, su sentieri boschivi, lungo ciclabili asfaltate …”
Che cos’è una bici gravel?
“Una Gravel, o bici Gravel, o bicicletta Gravel, o Gravel Bike, è una bicicletta che riprende la geometria di una bici da strada, ma i cui componenti cambiano per renderla più robusta e più versatile. I pneumatici sono più larghi e dentati, il manubrio è svasato per una miglior guida, i freni sono a disco per una migliore efficienza anche nel fango… Idealmente, lo sviluppo dei rapporti del Gravel è adatto, per poter superare anche salite acerbe”.
“Esattamente un anno fa –prosegue Panighel– si è svolto il secondo mondiale gravel della storia. Con partenza dal Lago Le Bandie di Spresiano e arrivo a Pieve di Soligo, interessando le strade sterrate di 26 comuni con percorsi avventurosi e impegnativi che hanno messo in risalto la bellezza dei paesaggi. La competizione ha visto partecipare 320 tra i più forti professionisti del mondo provenienti da 43 nazioni, oltre a 900 amatori, con un pubblico di ben 40.000 spettatori e un indotto economico di oltre 5 milioni di euro.
Il tracciato di gara è transitato per quasi tutta l’Alta Marca di Treviso, lungo le colline del prosecco di Valdobbiadene e Conegliano, Patrimonio Unesco, per la valorizzazione del territorio, sia sotto il punto di vista naturalistico che paesaggistico e storico”.
Dove si svolge il prossimo campionato del Mondo?
“Quest’anno, il Campionato del Mondo si svolgerà la prima settimana di ottobre in Belgio, nel cuore delle Fiandre per un totale di 136 chilometri per gravel bike.”
Che cosa significa creare un’eredità ad un evento di caratura internazionale?
“L’occasione del Campionato del Mondo Gravel 2023 è l’opportunità unica per dare un’eredità ad un grande evento internazionale con un prodotto dalle spiccate ricadute promozionali e turistiche. E’ cresciuta l’attenzione verso iniziative che dal punto di vista organizzativo hanno notevole implicazione a livello territoriale con un coinvolgimento massiccio di utenti finali, diventando eventi di qualità in grado di ottenere riconoscimento ed attenzione a livello internazionale e in grado di segnare in maniera indelebile un determinato luogo.
Tuttavia, mentre il grande evento ha una durata limitata nel tempo, le implicazioni ad esso legate possono avere effetti a lungo termine, sia nella fase di preparazione, sia nelle conseguenze permanenti, fisicamente legate al territorio.
Parliamo quindi di eredità di un evento e Marca Bianca vuole esserne la risposta, con il mondo Gravel, il segmento del ciclismo che è cresciuto maggiormente negli ultimi anni”.
Marca Bianca – La Epica – Pieve di Soligo, 12 – 13 ottobre 2024
“E’ una manifestazione sportiva a carattere cicloamatoriale che consente ai partecipanti di vivere un’esperienza unica nel suo genere, all’insegna di sportività, dinamicità e salute. Nessun tempo da battere, nessuna classifica da consultare. L’evento è concepito come una vera e propria evasione dalla routine quotidiana, dove ai partecipanti è richiesto soprattutto di uscire dalla propria comfort zone e vivere le giornate con i ritmi dettati solamente dall’alba e dal tramonto. Nessuna assistenza personale al seguito, sarà solo una sfida con la propria bicicletta, dove la cosa importante è il viaggio, non la meta. Un percorso che stimola i cinque sensi: ammirando l’arte e la cultura, ascoltando i racconti e le testimonianze della storia, sentendo il profumo della natura, gustando i prodotti tipici della zona e prendendosi cura di sé stessi, condividendo il viaggio con altri amici di pedale”.
Per info: www.marcabianca.bike
NELLA FOTO DI COPERTINA: DA SINISTRA GROLLO, DAGNONI, MOSOLE, ZAIA, PANIGHEL