di FURIO PRANDI
Il Treviso Calcio sta vivendo un mese di ottobre importantissimo, forse decisivo per capire come sarà il prosieguo della sua stagione.
Dopo una campagna di rafforzamento notevole, dopo i neppure troppo celati progetti ambiziosi spiegati alla vigilia del campionato di Serie D, i biancocelesti sono già di fronte ad un passaggio cruciale per capire se possono ambire veramente a riportare la città in un campionato professionistico che manca ormai da oltre un decennio.
L’avvio è stato oltremodo positivo, eliminazione dalla Coppa Italia a parte: la squadra di Fabrizio Cacciatore ha inanellato tre vittorie convincenti nelle prime tre giornate di campionato (Brusaporto, Calvi Noale, Real Calepina), senza subire neppure una rete.
Segnali di compattezza e di concretezza, ingredienti indispensabili per garantire un ruolo da protagonisti. Poi però qualcosa si è inceppato: è arrivato il brusco stop sul campo della Luparense (3-1) ed è seguito un soffertissimo pareggio al Tenni contro il Bassano (1-1). Parlare di ridimensionamento sarebbe fuori luogo, ma certamente è stato un severo monito, un avvertimento per chi si illudeva che la cavalcata verso l’agognata Serie C sarebbe stata una specie di formalità. Non sarà così, evidentemente non può essere così. Il campionato è irto di spine e lunghissimo (38 partite), la concorrenza non manca, gli avversari sono spesso tosti e quando affrontano il Treviso raddoppiano le energie.
E a proposito di concorrenti, ce n’è uno che si sta rivelando particolarmente pericoloso: il Campodarsego è partito fortissimo (cinque vittorie di fila) e con la fine di settembre si è preso un certo margine di vantaggio approfittando anche dei primi passi falsi del Treviso. Ecco perchè ottobre può essere un mese molto importante nelle dinamiche del campionato: tra il 2 ed il 27 ottobre sono infatti in programma ben 6 giornate, di cui due infrasettimanali, in cui i biancocelesti sono chiamati a non battere altri colpi a vuoto, anche per evitare che un competitor attrezzato come il Campodarsego prenda il largo come fu un anno fa per l’Union Clodiense, che poi con il suo cammino regolare vinse il campionato con largo margine e largo anticipo e rese impossibile ogni tentativo di inseguimento delle altre squadre, Treviso compreso. Curiosamente, il mese di ottobre si chiuderà proprio con lo scontro diretto tra Treviso e Campodarsego (al Tenni), in quella che potrebbe diventare la prima sfida promozione della stagione 2024-2025.
Ovviamente non ci sono solo Treviso e Campodarsego in corsa per il primo posto: non va dimenticata la Dolomiti Bellunesi, realtà ambiziosa quanto quella trevigiana e quella padovana, che il Treviso affronterà sempre in casa l’8 dicembre. E qualche altra sorpresa che ancora potrebbe inserirsi nella corsa alla vetta, come Mestre o Luparense.
ll Treviso delle prime uscite ha mostrato le sue qualità: una fase difensiva piuttosto solida, una spina dorsale centrale di qualità, un indubbio potenziale offensivo (Aliu, Gioè, Posocco). Ma ha tradito anche qualche pecca a cui mister Cacciatore spetta il compito di porre rimedio al più presto.
La società è seria, il gruppo pare coeso, e questi sono aspetti fondamentali per aspirare a qualsiasi traguardo importante. Treviso è una piazza che non può accontentarsi di vivacchiare in Serie D, ma ha l’obbligo di essere ambiziosa. Per ritornare a calcare palcoscenici più prestigiosi che mancano da troppo tempo.