Enologo, imprenditore, modello, cantante, editore e… molto altro
di GIAMPAOLO ZORZO
Con Alfred Azzetto, a Maser da Jodo è presente anche suo “gemello diverso”, Maurizio Potocnik un’amicizia nata grazie alla musica e che dura da molti anni.
Maurizio quasi tutti la conoscono ma si presenti ugualmente.
“Mi chiamo Maurizio Potocnik Reeds, ho 63 anni sono diplomato alla scuola enologica di Conegliano e nella vita ho fatto molti lavori, dall’enologo al venditore di legnami, dal modello ai fotoromanzi, dal cantante internazionale allo show man, dal pubblicitario all’imprenditoria nello sportwear, dalle barche a vela all’editoria enogastronomica, dal critico allo scauting enogastronomico, dallo scrittore al regista e ideatore-conduttore televisivo. Dopo alcune esperienze enologiche mi trasferisco a Milano e nel 1983 entro nel mondo discografico internazionale con lo pseudonimo di Reeds”.
E a quel punto inizia il successo musicale…
“Nel 1985 mi classifico terzo alla DJ star del Festivalbar con “In Your Eyes”, e successivamente incido 10 dischi, venduti in tutto il mondo, tra il 1984 ed il 1990.
Nel 1994 mi avvicino al settore dell’enogastronomia, curando la mia prima guida “Magnar Ben – Best Gourmet”, di cui pubblico ben 25 edizioni (l’ultima uscirà nel settembre 2024).
Inoltre scrivo quattro libri sempre in tema gastronomico, vincendo il titolo di “Miglior libro Italiano” nel 2013, con replica nel 2015. Nel 2016 sono vincitore del “Miglior libro di Cucina al Mondo” al Gourmand CookBook World Award.
Tra il 2016 e il 2023 mi dedico alla regia, conduzione e produzione delle serie televisive “Alpe Adria Cooking Show” e “Intavolando”, nonché del cortometraggio musicale “Spy Story in Venice”, con cui partecipo ai festival di Locarno e Salerno”.
Chi rivede dei tanti musicisti conosciuti?
«Ne ho conosciuto moltissimi. Con Eros Ramazzotti abbiamo cominciato nello stesso periodo, all’inizio ci incontravamo spesso a Milano, poi ci siamo persi di vista. Jovanotti faceva il dj, veniva ai miei concerti, gli ho presentato Claudio Cecchetto, uno che ha dato molto al mondo musicale italiano, anche con intelligenza. Dovevo passare alla sua scuderia, ma ero biondo, capelli lunghi, e lui aveva già Sandy Marton. Con Claudio siamo rimasti amici. Ho conosciuto bene i Duran Duran, gli Spandau Ballet, oltre ai Led Zeppelin ed in particolare il cantante Robert Plant. È più facile fare amicizia con artisti stranieri che italiani, trovi più umiltà. Per tre anni ho partecipato al Festivalbar, incontravo tutte le sere i colleghi. Il mio esordio in tv è stato su Rai Uno, non sapevo niente, la prima volta che ho partecipato a Discoring mi hanno detto: hai cinque telecamere, arrangiati! Ho cantato come un ebete, guardavo nelle telecamere, fisso. Poi ho capito che non era fondamentale».