DJ ALFRED AZZETTO

“Nella mia carriera ho inciso 150 tra canzoni e remix e ho tre etichette discografiche ma da molto non torno in studio per registrare. Sarà un mio prossimo passaggio”

di GIAMPAOLO ZORZO

Alfredo Comazzetto, in arte Alfred Azzetto nasce a Montebelluna nel giugno 1960. E’ sposato e ha due figli, Beatrice e Jacopo che sono il suo orgoglio anche se nella vita loro hanno scelto strade diverse rispetto alla musica.
Di professione DJ e produttore da diversi anni nel panorama della musica House, ha lavorato nei più noti club nazionali e internazionali. Vanta numerose produzioni e remix di rilevanza mondiale quali Dennis Edwards “Don’t Look Any Further”, Sister Sledge “Everybody Dance”, Sole Fusion “We Can Make It”, Kareem “Got To Have It”, Trio Mafua “Incompadibilidade De Genios”, Delegation “You And I”, Niki Haris “Total Love”, “Life Is A Bitch”.

Azzetto rappresenta sicuramente uno dei personaggi più significativi nel mondo della notte. È considerato uno dei migliori DJ in Italia e la sua brillante carriera lo conferma.
Il suo sound è come una combinazione di vari tipi di musica, uno stile molto personale e ricco di un ampio background musicale che è considerato la chiave del suo successo.
Molte delle sue produzioni e co-produzioni hanno raggiunto la vetta delle classifiche dance internazionali.
“Point of view”, singolo di debutto del suo progetto DB Boulevard, è stato un successo strepitoso, rimanendo al primo posto per tre settimane nella classifica dance USA Billboard. Il singolo è stato uno dei più venduti in Italia, il che a sua volta ha portato a una nomination per gli MTV Music Awards 2002.
Alfred ha firmato per l’illustre etichetta Purple Music. La sua prima uscita su Purple è stata alla fine del 2006 intitolata ‘Voyager’ prima del tanto richiesto seguito ‘Colors’ nel 2007.

DA SINISTRA:
ALFRED AZZETTO CON MARCO BONOTTO TITOLARE DELL’OSTERIA JODO E
MAURIZIO POTOCNIK

Incontriamo Alfred a Maser da Xodo, suo ristorante preferito per una chiacchierata a 360° gradi e con lui c’è anche un altro “Re” della musica Italiana, questa volta però cantata: Maurizio Potocnik.

Alfred, a quando risalgono le sue prime esperienze come disc jockey ?
“Mi sono affacciato al mondo della disco music quando avevo 18 anni, ho lavorato nei più famosi club nazionali ed internazionali e nel 2001 ho fondato un gruppo musicale chiamato DB Boulevard, formato da me, Diego Broggio, Mauro Ferrucci e Tommy Vee, il cui nome significa “Strada dei Decibel” riscuotendo positivi consensi dalle case discografiche come produttori e come remixer.
La mia passione per la musica però risale a quando avevo 5 anni e in regalo ho ricevuto un “mangiadischi” e il fatto di inserire il 45 giri dentro questo aggeggio di plastica mi esaltava e poi crescendo è diventata la mia professione”.

Dove ha iniziato a proporre la musica?
“Ovviamente a Jesolo, al Muretto poi al Karisma di Preganziol poi a Riccione, Cervia, poi ritorno a Jesolo al Matilda, Muretto e poi via via in tutta Italia e Europa”.

La soddisfazione più grande?
“Sono stato invitato al festival in Polonia e mi sono esibito davanti a 50.000 persone, una emozione e una carica incredibile. E se poi posso aggiungere citerei anche Sanremo quando nel 2004 sono salito sul prestigioso palco ad accompagnare i Dhamm con il brano Basterà: una gioia incredibile”.

E tra le sue incisioni?
“Beh che dire, Point Of View è stata la numero 1 per diversi mesi in quasi tutto il mondo”.

Ha lavorato molto anche all’estero, Ibiza, New York, Amsterdam, Miami, Mosca… Come cambia il modo di lavorare rispetto all’Italia?
“Da circa una quindicina d’anni vado in giro per il mondo a proporre la mia musica. Posso dire che per esperienza personale che fuori dall’Italia trovo una preparazione musicale più attenta e un calore diverso”.

Com’è cambiato l’approccio dei giovani rispetto a quarant’anni fa?
“E’ cambiato molto e in peggio perché la conoscenza di un disco dura poco e questo, per chi li produce, è un problema”.

Quali i prossimi obiettivi?
“Nella mia carriera ho inciso 150 tra canzoni e remix e ho tre etichette discografiche ma da molto non torno in studio per registrare. Sarà un mio prossimo passaggio”.

Il suo pubblico che età comprende?
“Diciamo che anche i giovani mi ascoltano ma i miei estimatori hanno dai 40 anni in su”.

Quando non lavora che musica ascolta?
“Mi piace la musica fusion ma anche la musica Italiana e in particolare Mina.
A proposito della pantera di Cremona, vorrei realizzare un remix con una sua canzone, “Vai e vai e vai” ma non trovo nessuna cantante in grado di interpretarla.
Ho interpellato anche chi canta le sue cover ma mi hanno risposto che ho scelto la canzone più difficile in assoluto perché nella parte più impegnativa rimangono sotto di due toni. Ma non demordo”.

Dica la verità da giovane si immaginava di diventare un DJ tra i più apprezzati d’Italia?
“Diciamo che lo speravo ma durante la scuola e anche dopo aver finito le superiori il mio lavoro era un altro…”

Ovvero?
“Facevo il falegname ed ero anche bravino poi però ho dovuto smettere perché le vernici che si usavano mi creavano non pochi problemi, ma forse è stato meglio così…”.

Ha qualche aneddoto?
“Sono sposato da 43 anni e quando ho iniziato a frequentare quella che poi è diventata mia moglie, suo padre mi chiede “che lavoro fai”? Disc jockey rispondo.
“E che lavoro seo” ribadisce. Io glielo spiego ma non credeva potesse essere un lavoro tanto che poi ha chiamato anche mia madre per avere la conferma. Poco dopo rassegnato mi chiama in disparte e mi chiede: “ma con quel to lavoro sito in grado de mantegner na fameia? Ancora adesso quando ci penso mi viene da ridere…”

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