Curiosando…Treviso: Banderuole e Girandole sui tetti

Curiose sono queste Banderuole e Girandole che è ancora possibile vedere su qualche tetto della città. Un tempo erano un vero e proprio elemento di decoro urbano. Nel XIX secolo infatti si era diffusa la moda di posizionare sui comignoli delle case girandole e banderuole di metallo dalle forme svariate.
Erano dei segnavento che avevano sia funzione meccanica di indirizzamento del fumo sia quella ornamentale. Rappresentavano particolari soggetti come guerrieri, animali, fiori ma anche scene di caccia, sovrani ecc. ecc.
Alla fine del ‘900 però questa moda cessò di esistere: le cucine economiche molto più efficienti presero il posto dei caminetti.

La Chiesa di San Nicolò
Questa chiesa si distingue dalle altre in città per sua eccezionale grandezza. Oltre ad essere la più

IL CARDINALE DOMENICANO UGO DI PROVENZA DIPINTO DA TOMMASO DA MODENA

grande a Treviso, anche più del Duomo, è la più alta di tutta Italia tra quelle costruite nella stessa epoca.
Tommaso da Modena nel 1300 fu incaricato di abbellire la Sala del Capitolo di Domenicani, una delle sale del Seminario Vescovile con il ritratto di quaranta frati che si erano distinti per la loro sapienza. Uno di questi frati, Ugo da Provenza, è rappresentato per la prima volta nella storia con i suoi occhiali (1352)

Il Fiume Sile
E’ risaputo che il Sile, fiume di Treviso, è stato citato dal sommo poeta Dante Alighieri nella Divina Commedia: “dove Sile e Cagnan s’accompagna”. Il fiume nasce a Casacorba nel comune di Vedelago e, percorrendo circa 90 chilometri sfocia nel Mare Adriatico. Rappresenta il fiume di risorgiva più lungo d’Europa.

Un cimitero per le barche
Alla fine degli anni ’70 molte imbarcazioni di legno dette BURCI utilizzate per trasportare merci tra Venezia e Treviso vennero abbandonate lungo le sponde del fiume Sile.

I Burci del sile, i famosi relitti che si osservano lungo la rilassante passeggiata.

I Burci esposti alle intemperie e alla corrente del fiume affondarono e iniziarono a marcire. Molti sono ancora ben visibili e formano il Cimitero dei Burci.

Un processo sul Sile
Tra la fine dell’inverno e l’inizio della Primavera, a metà Quaresima nei pressi di Ponte Dante si svolge da 50 anni il “Processo aea Vecia”. Viene allestito un vero e proprio palco, in Riviera Garibaldi, dove una giuria emette il verdetto alla “vecia” (un fantoccio dalle sembianze di una anziana signora) e viene data al rogo in mezzo al fiume Sile.
Una tradizione tra sacro e profano, strettamente legata al “pan e vin” che rappresenta uno degli eventi folcloristici più sentiti di Treviso.

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