“Il coraggio è la forza d’animo che permette di affrontare situazioni difficili mantenendo comunque i principi e i comportamenti educati e civili. Il coraggio è quindi una caratteristica positiva, poiché ci aiuta a prendere decisioni difficili e ci spinge fuori dalla nostra zona comfort”
Care amiche e cari amici,
il mio editoriale prende spunto dalle parole con cui Remo Mosole ha accolto me, l’azienda editrice Malvasia, la redazione e i collaboratori lo scorso 18 maggio, in occasione della presentazione al pubblico di questa rivista e del progetto editoriale – di quel magnifico pomeriggio al Thai Si di Lovadina potete leggere il resoconto all’interno di questo numero.
Remo è emblema di voglia di fare e di coraggio. Lui, che ha conosciuto la fatica, il sudore, le lacrime, il caldo bruciante, il freddo che gela, che ha camminato scalzo, che non si è mai nascosto davanti alle difficoltà, è l’esempio di un Veneto industrioso prima che industriale. Non dobbiamo aver paura di ciò che ci riserva il futuro, né delle difficoltà. Non dimentichiamo che la nostra terra ha vissuto tanti periodi critici: i due conflitti mondiali, i bombardamenti, le distruzioni, le occupazioni militari, i lutti, le sofferenze; il disastro del Vajont che nel 1963 colpì un Veneto in netta ripresa, portando morte e distruzione lì dove si inseguiva un futuro di riscatto sociale ed economico; l’alluvione del 1966 che mise in pericolo il tesoro unico di Venezia; la lunga stagione del terrorismo, i fallimenti societari, gli scandali del contrabbando, il clima di incertezza che a ondate ha invaso le nostre zone. E infine, in tempi recentissimi, la pandemia che ci ha tolto per lungo tempo il piacere di incontrarci, di abbracciarci, di sorridere in compagnia. Da tutti questi momenti negativi noi veneti ci siamo rialzati. Con orgoglio, con coraggio, con voglia di fare, col desiderio di lavorare e con la determinazione a non arrenderci.
Vi confesso che non mi piace sentir ripetere la litania delle lamentele. Di fronte a un ostacolo il miglior rimedio è lo studio dello stesso per trovare un modo per superarlo. Non serve a nulla arrabbiarsi o piangere, magari invocando il passato. Dobbiamo riscoprire, noi veneti, il piacere della sfida. Abbiamo o no stupito il mondo, diventando la Locomotiva d’Italia nel periodo del secondo boom economico, quello degli anni ’70-’80? Possiamo farlo ancora. Puntando sull’inventiva, sulla genialità, sull’impegno, sull’esempio di chi ci ha preceduto. E sulla voglia dei giovani che ci trasmettono sempre nuova linfa, che si dimostrano entusiasti, che ci offrono nuove prospettive per poter leggere le situazioni. A tal proposito saluto l’ingresso nella nostra famiglia redazionale di due nuove collaboratrici, le sorelle Allison e Sara Bolzonello, che da questo numero partecipano al nostro comune percorso. Troverete i loro articoli nelle prossime pagine assieme a quelli del consolidato gruppo di lavoro che è mio privilegio guidare. Vi invito dunque a sfogliare la rivista per scoprire i nuovi contenuti di una pubblicazione che è nata nel segno del fare e col desiderio di informare. Nella speranza che possiate a lungo godere della nostra compagnia, sorseggiando un caffè o un aperitivo o godendo di un momento di relax.
Vi saluto con le parole di Winston Churchill che, a proposito del coraggio, disse: “Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti”.
Il direttore responsabile
Federico Bettuzzi