L’Industriale Remo Mosole, “Re della ghiaia” a 90 anni non perde un giorno di lavoro

Remo Mosole, uno dei più noti imprenditori della Marca, ha festeggiato da poco 90 anni e, mai come in questo caso possiamo dire “… e non sentirli” visto che tutte le mattine si alza presto per andare a vedere (e controllare) i lavori nei vari cantieri per poi passare in ufficio e la domenica mattina sale sulla sua bici da corsa per due ore di pedalata con gli amici di sempre.
Originario di Saletto di Breda di Piave, Mosole è ancora impegnato con le sue numerose aziende manifatturiere, acciaierie, alla produzione di calcestruzzo, inerti, asfalto, alle gestioni alberghiere, centri turistici e varie operazioni immobiliari, assicurando il lavoro a 400 dipendenti.

Mosole, come è nato questo impero?

“Direi dal nulla. Ho iniziato a lavorare quando avevo 10 anni e nel 1959 ero riuscito a risparmiare 750 mila lire e con quelli mi sono comperato il primo camion perché ho sempre sognato di fare l’imprenditore ma avevo poche, anzi pochissime, risorse economiche. E così, ho partecipato alla realizzazione di una linea di alta tensione. Con questo lavoro ho preso molti soldi che mi hanno permesso di acquistare altri due camion e poi via via sempre un crescendo di numeri e di attività”.

Quali sono le sue soddisfazioni più grandi?

“Nel 1981 guardando il mondiale di ciclismo vinto dal belga Maertens e terzo il nostro Saronni, mi sono detto ma perché non possiamo organizzarne uno nel trevigiano? Ho allora chiamato 33 imprenditori Veneti che hanno messo 10 milioni di lire a testa creando così una finanziaria che ha permesso di organizzare i mondiali sul Montello nel 1985. All’inizio sembrava fossero assegnati al

REMO CON L’EX SINDACO DI MASERADA CASELLATO, ASSIEME AL PRESIDENTE
DI UNINDUSTRIA PIOVESANA

comune di Catania ma di fronte alla nostra candidatura, quando i delegati dell’USSI hanno votato, abbiamo avuto 29 voti a favore e 2 contrari.
Poi abbiamo organizzato anche i Mondiali di Ciclocross alle Bandie che in due giorni hanno portato circa 50.000 spettatori. Un’altra soddisfazione che per il momento è ancora un sogno, è quella di veder completato il “famoso” velodromo di ciclismo nella mia terra, a Lovadina di Spresiano, alle Bandie. Sarebbe il regalo più grande ma non possiamo sbagliare la scelta dell’azienda costruttrice come è stato fatto quando abbiamo scelto la Pessina poi fallita”.

Quali invece le amarezze?

“Il sequestro di mio fratello Sergio avvenuto nell’ottobre 1993. E’ stato il quindicesimo sequestro di quella organizzazione che sulla coscienza aveva anche due morti e io, quando venivo intervistato li avevo avverti che questo sarebbe stato il loro ultimo “colpo” perché avevano scelto la famiglia sbagliata. E così è stato. Grazie ai funzionari Zonno e Silvestri della Questura di Treviso che hanno coordinato le ricerche, questi delinquenti sono stati consegnati alla giustizia”.

Le è stata consegnata anche la medaglia d’oro al valore civile e la laurea Honoris Causa in Ingegneria Idraulica. Perché questi riconoscimenti?

“Il 4 novembre 1966, durante la grande alluvione del fiume Piave, ho rischiato la vita gettandomi

IN OCCASIONE DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL VELODROMO

nel fiume in piena durante la rotta dell’argine per portare in salvo due persone e per questo sono stato premiato con la Medaglia d’Oro al Valore Civile. Inoltre mi è stata conferita anche una Laurea Universitaria Honoris Causa in Ingegneria Idraulica”.

La passione per Coppi, Gimondi e Moser

“Coppi era il mio idolo poi tifavo per Gimondi e infine per Moser. Vi racconto un episodio. Un giorno, nel 1999 riunisco tutti i campioni del Mondo di ciclismo ma non Saronni. Quando lo viene a sapere mi chiama abbastanza seccato e mi chiede perché c’erano tutti e non lui. La mia risposta è stata sibillina: quando gareggiavi facevi ammattire il mio pupillo Moser così non ti ho invitato. Ha capito ma non credo che come spiegazione gli sia bastata”.

La presidenza dell’Uc Trevigiani e la passione per il ciclismo

“Nel novembre 1995 sono diventato presidente della gloriosa Unione Ciclisti Trevigiani e per 19 anni ho contribuito a portato nel territorio nazionale atleti di grande prestigio e con me i Trevigiani hanno conquistato ben 516 vittorie annoverando fra gli atleti nomi come Alessandro Ballan, Franco Pellizotti, e due campioni del mondo, Francesco Chicchi su strada a Zolder in Belgio nel 2002 ed

CON IL GOVERNATORE ZAIA, IL MINISTRO GIORGETTI E ALCUNI CAMPIONI DEL PASSATO

Enrico Franzoi nel ciclocross a Monopoli nel 2003. Questi numerosi successi e meriti sportivi tra strada, cross e pista, mi sono valsi nel 2013 l’assegnazione del Collare d’Oro consegnato dal presidente del Coni Nazionale Giovanni Petrucci”.

Parliamo di economia. Molti imprenditori sarebbero per la settimana corta quindi venerdì, sabato e domenica a casa. Cosa ne pensa?

“Tutte cavolate. Se uno non lavora va in giro e spende i soldi troppo velocemente perché ha più tempo libero e quando i soldi scarseggiano vivi male e in famiglia si creano incomprensioni”.

E del lavoro in Smart Working?

“Altra cavolata. Già bisogna controllarli quando sono in presenza figuriamoci quando lavorano da casa”.

Cosa pensa dell’Autonomia Veneta?

“Sarebbe la cosa migliore soprattutto per una regione virtuosa come la nostra e così stimolerebbe anche le altre regioni a rimboccarsi le maniche e produrre”.

Qual è il suo segreto per arrivare a 90 anni in queste condizioni fisiche e mentali?

“Devi curare la salute soprattutto quando ce l’hai, questo deve partire dalla testa, sana alimentazione, un sano riposo e pochi strapazzi perché alla fine li paghi”.

Parliamo del cambiamento climatico?

NEL 1999 MOSOLE HA RIUNITO A TREVISO TUTTI I CAMPIONI DEL MONDO

“Chiediamo troppo alla natura e alla tecnologia che vuol dire anche comodità. Una volta non avevamo riscaldamento e quando eravamo a letto, per scardarci, respiravamo sotto le coperte adesso se non hanno 20 gradi battono i denti e questo vale anche per combattere il caldo con i climatizzatori a manetta.
Tutto questo fa male alla natura e ai suoi delicati equilibri. Noi stessi come azienda crediamo nell’energia alternativa come i pannelli solari e nel nostro villaggio in Sardegna è stato possibile installarli dopo soli tre mesi dalla data della domanda. Anche questi sono i vantaggi di una regione Autonoma: tempi burocratici pari a zero.
I pannelli li abbiamo anche al centro Thai Si a Lovadina”.

Mosole, chiudiamo con uno slogan…

“Volevo ricordare a tutti che la ghiaia è fonte di quasi tutti i servizi, dalle strade, alle costruzioni e, forse non lo sapete anche per i prodotti di bellezza”.

di Giampaolo Zorzo

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