A TU PER TU CON… Laura Valli e Sofia Varaldi

Le due giovani della Posaclima Ponzano si raccontano, dalla scelta del biancoverde alla novità Gianolla in panchina.
Senza dimenticare le diverse esperienze con le Nazionali.

C’è una tinta di azzurro nel biancoverde di Ponzano. Laura Valli e Sofia Varaldi hanno portato il nome della Posaclima anche in Nazionale, prima all’Under20 durante l’Europeo 2023 e successivamente nel recente collegiale del Green Team.

“Quando al termine di un allenamento abbiamo ricevuto il messaggio sul cellulare non sapevamo cosa pensare – spiega Varaldi, ventenne ala grande torinese – Si è trattato di una vera sorpresa. E in questa esperienza nel Green Team abbiamo ritrovato una amica, Alice Milani, che sino a qualche settimana fa era con noi a Ponzano prima di tornare a casa a Udine. È stato un piacere anche perché lei è un’ottima pasticcera, le sue torte erano immancabili nelle cene organizzate con tutte le ragazze della squadra”.

Per entrambe è la seconda stagione in A2 con la Posaclima. Com’è iniziato il rapporto con Ponzano e perché hanno deciso di continuare?
Laura: “Nella scorsa stagione arrivai in corsa, a gennaio. Fui contattata proprio quando pensavo di prendermi una pausa. Invece si è trattato di un’esperienza molto positiva, mi sono trovata benissimo tant’è vero che ho voluto estendere il rapporto col club per proseguire un percorso appena avviato”.
Sofia: “Come Laura, anch’io arrivavo dalla A1 dove però avevo meno spazio e con un ruolo differente. Dopo aver sofferto due infortuni allo stesso ginocchio avevo necessità di riprendere il ritmo. In più conoscevo già Giovanna Pertile che era stata a Torino. Quando la scorsa estate mi è stato chiesto di restare a Ponzano non ci ho pensato troppo: la prima stagione era stata positiva, il livello nel frattempo si è alzato e io vivo di sfide quotidiane”.

L’anno scorso vi siete salvate ai playout contro Trieste. Stavolta obiettivo playoff?
Laura: “Avremmo voluto entrare nelle migliori quattro del girone d’andata per poter disputare la Coppa Italia, invece per alcuni errori non ce l’abbiamo fatta. Onestamente non ci aspettavamo di incassare alcune sconfitte che ancora oggi bruciano parecchio. In palestra siamo molto determinate, a volte ci picchiamo pur restando nei limiti, è importante allenarsi anche sui contatti. Personalmente sto completando la transizione da ala grande ad ala piccola, ruolo in cui devo migliorare la visione di gioco e la lettura del pick’n’roll”.

Sofia: “Sono un’eterna insoddisfatta, non mi accontento mai, penso sempre a cosa potrei migliorare in vista della partita successiva. La mia stagione? Un’alternanza di alti e bassi, esattamente come il resto della squadra. L’impegno non si discute, tutte quante vogliamo dimostrare il nostro valore”.

Da qualche settimana c’è una novità in panchina, Angela Gianolla ha preso il posto di Matteo Gambarotto come head coach.

Laura: “Una boccata d’ossigeno. Coach Angela rappresenta voglia, grinta, rabbia positiva. Il cambio tecnico per noi è stata una novità indubbiamente positiva, ci ha ridato serenità dopo un periodo un po’ nebbioso. Credo che non si possa far altro che migliorare”.

Sofia: “Coach Angela è estremamente pignola sui dettagli e fa bene. Ha un grande background da ex giocatrice, trasmette una grinta contagiosa che ci sprona a fare sempre qualcosa di più. Posso dire che è molto brava a tirar fuori da ciascuna di noi il meglio”.

Non solo basket: chi sono Laura Valli e Sofia Varaldi fuori dal parquet?
Laura: “Seguo un corso di laurea online, sono al secondo anno di Scienze Motorie. Mi sono diplomata al liceo scientifico con indirizzo sportivo, ora mi sto indirizzando verso la specializzazione dell’alimentazione. In futuro mi piacerebbe fare la dietologa e la nutrizionista. Magari restando in ambito cestistico, analizzando l’importanza della corretta dieta per gli atleti nel basket”.

Sofia: “In famiglia siamo buddhisti, il mio secondo nome è Taeko che significa “ragazza mistica” in giapponese. Studio anch’io, Lettere Moderne a Ca’ Foscari. Sono una lettrice accanita, soprattutto di romanzi gialli. Dopo il basket? Vorrei diventare docente di Letteratura. Ma c’è tempo per pensarci, ora sono concentrata su Ponzano”.

di Federico Bettuzzi

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